Elementi di Musica Antica
Non desidera essere un corso di storia della musica ma un coinvolgente approfondimento multimediale su cosa significa eseguire “oggi” musica antica e barocca. Le lezioni si concentreranno sulla musica esclusivamente italiana tra 1550 e 1750, per approfondire le scelte interpretative effettuate da alcuni importanti esecutori protagonisti della cosiddetta “musica autentica”. Quali motivazioni hanno spinto i musicisti ad affrontare criticamente e secondo la prassi antica un repertorio abbandonato da secoli? Il corso offre uno studio sull’interpretazione dalla parte degli esecutori che credettero in una plausibile “fedeltà storica”. Un piacevole itinerario che coinvolgerà tutte arti. L’insegnamento si rivolge indistintamente a strumentisti, cantanti e direttori che vogliono approfondire o avvicinarsi a questo repertorio.
Introduzione alla materia: il significato di musica antica
La riscoperta della musica antica dal 1700 al 1980
Gli antitetici saggi di Dolmetsch, Taruskin, Rosen
Il concetto di “autenticity”
Jacques Arcadelt “Il bianco e dolce cigno”: cenni di notazione ed esecuzione
Un madrigale di Luca Marenzio
Claudio Monteverdi, il basso continuo e la prima e seconda prattica
L’avvento della musica strumentale a Brescia
Quale interpretazione de “Il combattimento di Tancredi e Clorinda”?
“La Rappresentatione Anima et Corpo” 1600 e le favole di “Orfeo ed Euridice”
Giacomo Carissimi e la teatralità della musica sacra
Corelli, Vivaldi e Bertoni (Roma, Venezia e Brescia)
La bibliografia e la discografia saranno consigliate durante il corso
, insieme ad alcune partiture.
Si consiglia la lettura di Bernard D. Sherman: “Interviste sulla musica antica”, EDT 2002
Test finale di apprendimento e obbligo di firma al 50% delle lezioni
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